venerdì 29 novembre 2013

Prima doccia

Dopo una settimana di nubi e tuoni a vuoto,

alla fine di una paurosamente cupa giornata di vento rabbioso,

non senza sollevare un gran turbine di polvere e secchielli volanti,

  
Eccola!



 

Quanto s'è fatta attendere!

Si sente solo lei ruggire. Come una cascata. Tutto il resto è immobile e la beve con gli occhi sgranati. Quanto è durato? Il mondo ripartirà solo al suo passaggio
   

E poi c'è chi, incantato, la vede per la prima volta...



martedì 1 ottobre 2013

Acqua



– Maji ni uhai –
Acqua, nettare di vita

Ottobre. Acqua che è desiderio. La terra è infuocata, rossa e polverosa. Lunghe crepe corrono sui sentieri battuti. Il sole prosciuga i pensieri. Non una goccia da aprile. I rami spogli e spinosi pungono la tua gola. Il respiro si fa secco, desolato come il terreno che calpesti.
Il vento soffia via il tuo sudore, e ti lascia strisce di sale sulla pelle. Un gatto miagola in lontananza. Le galline a bocca aperta cercano un filo di ombra.

Chiudi gli occhi e vedi una sorgente. Sogni di bere fino a scoppiare. Acqua fresca e pulita, che ti invita intrigante a farsi toccare, assaporare, ingoiare. Blu e bellissima.
Apri gli occhi e solo resta la polvere rossa. Un serpente immobile tra le pietre bollenti. Il mal di testa, l'arsura, e nei polmoni ancora solo la polvere.

E poi, sbucata dal nulla, una fogliolina. È così che comincia la primavera: con una fogliolina comparsa da chissà dove. Non si vede una nuvola, eppure lei, magica, spegne la sete in una visione. Giovane e tenera, lancia nell'aria il suo profumo di speranza.

Ed eccone un'altra, un'altra, ed un'altra ancora. Germogliano dalle spine. Già pitturano la montagna di verde. Il Cielo suggerisce loro che la stagione sta per cambiare, e così fanno festa. Usano tutte le ultime risorse per brillare e gioire all'imminente rigenerazione del mondo. Le ultime energie in una verde danza della pioggia.

È una promessa. Presto avremo di nuovo acqua. Presto avremo di nuovo vita.

mercoledì 25 settembre 2013

giovedì 29 agosto 2013

Le tre campane


La campana del villaggio


“Là cala il vento nella valle, un mattino come tanti nasce un uomo... lui ha un solo giorno e tutti quanti stretti intorno che lo portano alla chiesa...

La campana del villaggio oggi suona anche per lui […], la campana suona ancora, mentre il sole se ne va...

Là cala il vento nella valle, la domenica di Pasqua due ragazzi. Lui ha vent'anni di lavoro la sua donna gli assomiglia, è la sua donna...

La campana del villaggio oggi suona anche per lui […], la campana suona ancora, mentre il sole se ne va...

La campana del villaggio anche oggi suona a lui, un riposo tanto dolce non aveva avuto mai […]. la campana suona ancora, mentre il sole se ne va... ”



Chissà come ci vedono le campane della chiesa. Loro sono là, il loro tempo avvolge le nostre generazioni. Ci vedono nascere, vivere e morire. E di nuovo nascita. E di nuovo vita. E di nuovo la stessa morte. Così, veloce, in un battito di ciglia. Come noi guardiamo i moscerini nel loro breve volo.

Camminiamo lungo ciò che crediamo essere una linea, e invece è solo un tratto troppo corto di un'immensa circonferenza. Per chi è abbastanza vecchio tutto si ripete in eterno. Il giorno e la notte, l'estate e l'inverno, tutto gira in tondo, e ciò che comincia deve finire, ciò che prende vita deve poi morire, per poi prendere vita di nuovo.


Ma a me piace pensare di vivere una storia. E una storia può essere nuova e raccontare di tempi immemorabili. Può essere antica e non esser stata ancora scoperta. Il passato e il futuro nascono con lei. Tutto è lì da sempre. Nella storia della nostra vita ogni momento c'è per sempre.

Il momento è eterno.

sabato 20 luglio 2013

Benvenuta


Con ogni bambino che nasce Dio fa sapere al mondo che ha ancora fiducia negli uomini...

giovedì 13 giugno 2013

Passione


 

Le passioni umane sono una cosa
molto
misteriosa e per i bambini le
cose non stanno diversamente che
per
i grandi. Coloro che ne vengono
colpiti non le sanno spiegare. Coloro
che non le hanno mai conosciute
non le possono comprendere” 

MICHAEL ENDE, ‘La Storia Infinita’


Le passioni umane sono un qualcosa che va al di la’dei confini politici e delle differenze culturali. Le passioni umane non ci distinguono per eta’, per stato sociale, e nemmeno per voti scolastici. Non ci dividono secondo doti o difetti. Esse ci avvolgono tutti insieme in un unico abbraccio.

Un pallone si puo’rincorrere con le scarpette chiodate o con ciabatte di plastica, non importa! Cio’che conta e’cio’che si legge identico negli occhi di tutti i bambini e adulti impegnati nel gioco: passione!
Una passione che si rispecchia negli occhi degli spettatori, tra le urla e i canti dei tifosi. Un vecchio osserva un bambino piccolo come un turacciolo scartare il suo gorillesco avversario. Di colpo fa un tuffo nel passato, e si ritrova di nuovo studente di scuola elementare.


Il pallone e’fatto di sacchetti di plastica, pressati e modellati con un nastro da pittore. La divisa e’ strappata in piu’punti, e cosi’larga da arrivare a coprire le ginocchia. Ma ha i colori del Barcellona! Il campo da calcio brulica di insetti e non sono rare le spine. Nessuno sembra farci caso…
Non ci vuole molto: una corda e due supporti storti… ed ecco pronta una competizione di salto in alto! Un cerchio di ferro aggrappato a un palo… ed ecco un campo da basket. C’e’ chi gioca con la gonna, chi a piedi nudi, e chi correndo con una mano si tiene su i pantaloni presi in prestito dal fratello maggiore.


E’musica sentirli ridere. Ogni bambino ha diritto ad una vita meravigliosa.


domenica 26 maggio 2013

Quotidianità







La solita maratona per andare a scuola...





Gabinetto africano... con tanto di foglie di banana!

sabato 27 aprile 2013

venerdì 26 aprile 2013

Macchinetta da golf



Regalo regalissimo per la nostra NGO! Impacchettato nientepopodimeno che negli Stati Uniti d'America, ecco che dopo aver percorso mari e monti è arrivato ieri il nuovo mezzo di trasporto per i lavoratori di Ilula! La vecchia auto da golf che vedete nella foto sarà usata per aumentare l'effettiva efficienza sul lavoro, accelerando gli spostamenti tra le varie sedi dell'organizzazione. Mica male gli americani...

Il falegname già sta pensando a come costruirne una uguale con 4 assi e un vecchio generatore.. L'autista vuole aggiungere sedili anteriori e posteriori, qualche sedile in più sul tettuccio, e farne un nuovo daladala! Il meccanico invece si è convinto di riuscire a trasformarla in una mercedes.. con un martello e qualche chiodo aggiungere specchietti retrovisori, porte e finestrini è presto fatto! Una spruzzatina di vernice, un girgillo con tre punte made in china.. Ecco, proviamo a metterla in moto.. sí, riempi il serbatoio.. Il freno è a sinistra o a destra??.. ok, ci sono.. Ma.. ACCIDENTI! Manca il clacson!!!

CMSI


Attenzione! Notizione straordinario!


La conferenza missionaria della svizzera italiana (CMSI) quest'anno terrà il suo campo estivo a Lugalo, regione di Iringa, Tanzania (Africa)!

Cosa vuol dire? Beh, a volte la vita ci fa protagonisti di fiaba scritta apposta per noi...

Di fatto per una coincidenza ben più che incredibile dal 13 luglio e al 3 agosto venticinque ticinesi arriveranno a Lugalo, per portare (oltre che una chitarra e un po'di sapore nostrano!) aiuto e sostegno per lo sviluppo di nuovi progetti!

Ebbene sì, potendo scegliere tra tutti i continenti, tra tutti paesi del mondo, avendo a disposizione tutti i villaggi della Tanzania, hanno deciso di venire proprio QUI! E più qui di così non si può!

Vi aspettiamo! KARIBUNI SANA!

mercoledì 20 marzo 2013

Di polli e altre sciocchezze...









 Tale madre... tale pulcino!









Respirando aria buona...

  







Lumaga lumaghin...











Lattuga e papaia...

domenica 3 marzo 2013

Un fiore




Un piccolo fiore, da accudire.
Un piccolo fiore, circondato dalla sua terra, che già sa come occuparsi di lui.
Un piccolo fiore, da innaffiare con acqua e calore giorno dopo giorno.

Crescerà. Sempre più forte, sempre più indipendente, sempre più profumato di colori.

E noi ci saremo, per vederlo crescere.

giovedì 28 febbraio 2013

Il gufo

Il gufo è un messagero. La notte prima che un uomo passi nell'aldilà il gufo vola alle case dei suoi cari, e canta. Canta il suo canto inconfondibile, canta senza stancarsi, canta fino a quando ha la sicurezza di esser stato riconosciuto. E poi di nuovo se ne torna nel buio.

Chi lo ha sentito il mattino si sveglia allarmato. Sa che presto dovrà dire addio a una persona amata.

L'altro giorno il gufo è volato sul nostro tetto. Ha cantato tutta la notte.


         '*' Ci manchi già così tanto... '*'


Insettuccio


sabato 16 febbraio 2013

Banca

La banca di Lugalo

Sono i telefonini a minacciare il futuro delle banche in Tanzania. Le banche, poche, solo nelle grandi città, con le piastrelle lisce e luccicanti e gente in giacca e cravatta, che quando la gente di villaggio entra ha paura di sporcare non solo il pavimento, ma pure la camicia dell'impiegato. Le banche dove non si capisce bene cosa combinano con i tuoi soldi... li prendono, li infilano in una strana macchina, li fanno svolazzare, poi ti danno una carta da firmare, ti indicano con il dito dove scrivere il tuo nome, ed è tutto.
No, la gente comune non è mai entrata in una banca. Ma non è finita qui. Infatti oggigiorno per aprire una banca di villaggio basta un telefonino. L'agente vodacom ha un microchip, sul quale sono registrati i suoi soldi, depositati in contanti nella sede Vodacom di Iringa. Le transizioni sono fatte da telefono a telefono, da figlio a bibi, da madre a figlio studente internato di Lugalo. Il ragazzo riceve sul proprio telefono dalla madre i suoi scellini. Per averli tra le mani si rivolge all'agente vodacom, che si fa trasferire dal ragazzo i soldi sul proprio chip e glieli dà in cambio in contanti, con minime spese di trasferta. Finito. Semplice e veloce. Pratico. Una banca ambulante. Inaugurata ieri a Lugalo :-)

sabato 19 gennaio 2013

Shamba



Tanzania contadina. La terra è l'elemento. La tastano, l'annusano, la percorrono, lasciando che si infili tra le dita dei piedi nudi. Quella bella terra densa di pioggia, piena e brulicante di vita. Al cadere delle prime gocce la gente si risveglia dal letargo. Prima del canto del gallo sono già tutti nei campi a zappare: foulard in testa, semi di mais e zappa alla mano, un bambino legato in schiena, un altro più grandicello a fianco ad aiutare. Gli uomini tornano dal lavoro al tramonto. Hanno i piedi arancioni, di quella terra che è ormai parte di loro. Mangiano quattro piatti di polenta e crollano sul letto sfiniti... russano fino alle tre e mezza di mattino, e poi dopo altri quattro piatti di polenta ripartono con la zappa in spalla. Persino la vecchia Bibi della casa accanto dimentica i suoi mille mali di schiena, pancia e di denti. Al mattino immancabilmente la si trova lì, un colpo dopo l'altro, a sfruttare ogni centimetro quadrato del suo acre di terreno, che ama più dei suoi figli. Di nascosto, senza farsi vedere da nessuno, semina un tappo di coca-cola... in fondo perchè no?

venerdì 11 gennaio 2013

Domus

 

        “Salvete in mundo domi vostrae estis”
      







Un angolo di mondo. Tondo, tutto per noi. Ci mettiamo dentro una coperta a pezze colorate, una ciliegia, e un bacio. Ecco, è questa la serenità. Un ritaglio tutto nostro da riempire, dove accoccolarsi con tutto ciò che abbiamo a cuore. Dove tutte le dimensioni del nostro essere sorridono. Da costruire in qualsiasi punto nel nulla.

Daladala


10 COSE DA SAPERE SUL DALADALA (:= bussino locale)



(i) Se pensi che il daladala sia ormai pieno... beh, non è mai così!

(ii) Se ti vien detto che il viaggio durerà un 20 minuti intendono in un caso molto fortunato. Devi tenere in considerazione l'eventualità di pause impreviste:
     - La benzina può finire improvvisamente
     - Parti di daladala (intendendo ruote, motore, volante, freni, porta, finestre,   etc.) possono rompersi
     - I vigili stradali possono fermarmi per qualche tipo di ispezione (richiesta di strani permessi, controllo delle misure di sicurezza, contare i passeggeri in eccesso, ecc.). La discussione per il costo della multa da pagare può andare particolarmente alla lunga.
     - Pausa per litigare con l'autista di un altro daladala, a proposito di chi ha rubato più opportunità di lavoro all'altro (passeggeri, trasporto di pacchi, ecc.).

(iii) Guardate in su! Attenzione, qualcosa potrebbe in ogni momento cadervi addosso (pomodori, polli, carbonella, ma pure oggetti potenzialmente più dolorosi, come una sega o un martello).

(iv) Se sul tetto vedete tubi, materassi, assi in legno, etc. non preoccupatevi! Si tratta sempre il vostro daladala, e non di un veicolo atto al trasporto di merci.

(v) Non indossate vestiti troppo bianchi! Gli altri passeggeri possono calpestarvi, la fanta del vicino può roversciarvisi addosso in una brusca frenata, i bambini posso essere interessati a toccarvi,... senza calcolare la polvere delle strade, il fumo nero del motore, eccetera eccetera.

(vi) Se piove abbiate con voi un ombrello. Non si sa mai...

(vii) Sul daladala si possono trovare i mille odori della Tanzania: terra, fertilizzante e sudore delle fattorie, alcohol di bambù e/o di mais, fragranza intensiva di chi va in città a trovare la nuova morosa...

(viii) La compagnia è garantita!

(ix) A un certo punto, qualunque cosa succeda, indipendentemente dal tempo richiesto, arriverete a destinazione! Il personale del daladala è estremamente esperto nel risolvere qualsiasi tipo di problema.

(x) Il daladala è una vera avventura africana!