giovedì 29 agosto 2013

Le tre campane


La campana del villaggio


“Là cala il vento nella valle, un mattino come tanti nasce un uomo... lui ha un solo giorno e tutti quanti stretti intorno che lo portano alla chiesa...

La campana del villaggio oggi suona anche per lui […], la campana suona ancora, mentre il sole se ne va...

Là cala il vento nella valle, la domenica di Pasqua due ragazzi. Lui ha vent'anni di lavoro la sua donna gli assomiglia, è la sua donna...

La campana del villaggio oggi suona anche per lui […], la campana suona ancora, mentre il sole se ne va...

La campana del villaggio anche oggi suona a lui, un riposo tanto dolce non aveva avuto mai […]. la campana suona ancora, mentre il sole se ne va... ”



Chissà come ci vedono le campane della chiesa. Loro sono là, il loro tempo avvolge le nostre generazioni. Ci vedono nascere, vivere e morire. E di nuovo nascita. E di nuovo vita. E di nuovo la stessa morte. Così, veloce, in un battito di ciglia. Come noi guardiamo i moscerini nel loro breve volo.

Camminiamo lungo ciò che crediamo essere una linea, e invece è solo un tratto troppo corto di un'immensa circonferenza. Per chi è abbastanza vecchio tutto si ripete in eterno. Il giorno e la notte, l'estate e l'inverno, tutto gira in tondo, e ciò che comincia deve finire, ciò che prende vita deve poi morire, per poi prendere vita di nuovo.


Ma a me piace pensare di vivere una storia. E una storia può essere nuova e raccontare di tempi immemorabili. Può essere antica e non esser stata ancora scoperta. Il passato e il futuro nascono con lei. Tutto è lì da sempre. Nella storia della nostra vita ogni momento c'è per sempre.

Il momento è eterno.