– Maji ni uhai –
Acqua, nettare di vita
Ottobre. Acqua che è desiderio. La
terra è infuocata, rossa e polverosa. Lunghe crepe corrono sui
sentieri battuti. Il sole prosciuga i pensieri. Non una goccia da
aprile. I rami spogli e spinosi pungono la tua gola. Il respiro si fa
secco, desolato come il terreno che calpesti.
Il vento soffia via il tuo sudore, e ti
lascia strisce di sale sulla pelle. Un gatto miagola in lontananza.
Le galline a bocca aperta cercano un filo di ombra.
Chiudi gli occhi e vedi una sorgente.
Sogni di bere fino a scoppiare. Acqua fresca e pulita, che ti invita
intrigante a farsi toccare, assaporare, ingoiare. Blu e bellissima.
Apri gli occhi e solo resta la polvere
rossa. Un serpente immobile tra le pietre bollenti. Il mal di testa,
l'arsura, e nei polmoni ancora solo la polvere.
E poi, sbucata dal nulla, una
fogliolina. È così che comincia la primavera: con una fogliolina
comparsa da chissà dove. Non si vede una nuvola, eppure lei, magica,
spegne la sete in una visione. Giovane e tenera, lancia nell'aria il
suo profumo di speranza.
Ed eccone un'altra, un'altra, ed
un'altra ancora. Germogliano dalle spine. Già pitturano la montagna
di verde. Il Cielo suggerisce loro che la stagione sta per cambiare,
e così fanno festa. Usano tutte le ultime risorse per brillare e
gioire all'imminente rigenerazione del mondo. Le ultime energie in
una verde danza della pioggia.
È una promessa. Presto avremo di nuovo
acqua. Presto avremo di nuovo vita.